Quantità e Qualità

Passeggiando per Palma di Maiorca, i turisti, fondamentalmente tedeschi, ma anche inglesi e di altre nazionalità, possono leggere nei bar de tapas (il maggiore apporto spagnolo al fast food internazionale, salvo poche eccezioni, come gli hamburger e le pizze) proposte tanto originali come il “Prosciutto Iberico Mediterraneo”. Attratti dalla letteratura fenicia, per un attimo c’immaginiamo di trovare una soppressata di maiale dalla zampa nera appesa al soffitto, come richiamo patriottico e a tentare il palato. E invece no, neanche per sogno. Si tratta solo di un prosciutto stagionato nella penisola e che è diventato la panacea delle diete. Col che giungiamo alla liberissima interpretazione che nelle Isole Baleari il bianco lo chiamano nero e il nero bianco. Tant’è vero che si può giocare la lingua senza nessuna paura di perderla: tutti i sanguinacci autoctoni rossi di grasso di maiale con magro e polvere di peperoncino rosso dolce sono quello che sono, dicano quel che ne dicano.

Seconda lezione, ciò che sta veramente di moda, ciò che si trova sulla cresta dell’onda a livello mondiale è la cucina di fusione. Che cos’è? In genere confusione. Prendere dall’Africa e dall’Asia, prendere da Pepito e da Wolfgang... e giungere all’indefinizione. Un esempio che sconcerta persino gli addetti ai lavori: “Gazpacho di vichyssoise”. Mancava solo aggiungere “allo stile di…” Quanto ci manca la ridondanza di un altro cartellone in cui si proclamava: Crocchette Caserecce di Pollo (casereccio?)!

Però come annuncio, uno slogan da 30 e lode, immenso: “Can Ballester, Quantità e Qualità”. C’era fila, doveva essere vero. Ci ha colpito tanto che ci ha fatto riflettere. Non è questa la vera cucina di fusione reale e ideale? Naturalmente questa è la meta: molto e buono è molto meglio di molto e cattivo, e di poco e buono. Siamo o non siamo d’accordo?

C’è un ristorante nei dintorni di Palma, a Génova, Can Pedro, che ha due locali che distano tra di loro 100 metri. Andare a quello di sopra (00.34.971 702162) è meglio che andare a quello di sotto (00.34.971 402479). Tra l’uno e l’altro servono, ininterrottamente dalle ore 12:00 alle 00:30, più di 1.000 persone. È la versione baleare di una brasserie parigina. Chieda delle lumache e le scuciranno 40 euro a porzione. Chieda un fritto maiorchino e apparirà un piatto di portata in grado di saziare due Gargantua. Chieda un coniglio alla griglia e le porteranno un coniglio intero con una ciotola di aglio-e-olio per dare vita e corpo all’animale. E senza bisogno di ordinare, le serviranno olive, pomodori,…una grande quantità di pane. E se decide di bere un paio birre, quando chiederà il conto avrà una piacevole sorpresa: solo le costerà sui 30 euro. Più di 1.000 clienti al giorno, ogni giorno.

Qual è il segreto? Quantità e qualità: una fusione ben definita.