7,5

Il Piastrino

Riccardo Agostini
Riccardo Agostini
Nazionalita: Italy
Localita: 61016 Pennabilli (Pu)
Indirizzo: Via Parco Begni, 5
mapa
(+39) 0541928106
Chiusura::
Prezzo: 50/100 €
Menu di degustazione: 35/45 €


  • Ensalada de alcachofas con mollejas de ternera a las hierbas aromaticas
  • Ensalada de alcachofas con mollejas de ternera a las hierbas aromaticas
  • Canelon de cabrito y ricotta
  • Canelon de cabrito y ricotta
  • Risotto de alcachofas con crema de salchicha y tomate
  • Risotto de alcachofas con crema de salchicha y tomate
  • Pichon con patata chafada y emulsionada con aceite de oliva y trufa blanca
  • Pichon con patata chafada y emulsionada con aceite de oliva y trufa blanca

Riccardo e Claudia hanno fatto dell’amore al territorio e dell’opzione per la qualità di vita la loro ragione d’essere. Al punto da ritirarsi in un luogo lontano dalla civilizzazione urbana, in mezzo alla montagna, per montare un ristorante a cui è veramente difficile arrivare. Con il loro sforzo, con la loro capacità professionale, con i loro prezzi, economici, veramente economici, attraggono una clientela che, di bocca in bocca, diffonde le eccellenze della cucina e il fascino dello stabilimento, ubicato in un edificio ancestrale e tipico.
Riccardo Agostini, prima di prendere le redini imprenditoriali di questo progetto, trionfò ne Il Povero Diavolo, a Torriana, a cui era giunto dopo aver lavorato per 10 anni assieme a uno chef leggendario come Gianfranco Vissani, con cui occupò posti della massima responsabilità. Pertanto, le sue conoscenze e la sua esperienza sono più che provate. Adesso sta dimostrando che sa ciò che vuole e che ha il coraggio per ottenerlo. Le sue proposte, eminentemente italiane e molto in sintonia con il paesaggio, un po’ rustiche, fanno sfoggio di criterio e di personalità. E anche di sensibilità, raffinata succulenza non esente da immaginazione e bellezza, esposte con criteri evolutivi.
L’insalata di carciofi crudi con animelle di vitello alle erbe aromatiche è una proposta che combina freschezza e intensità, leggerezza e appetibilità, emanando molta, molta soddisfazione. La crocchetta di gallina faraona con crema di fagioli al rosmarino e aceto balsamico riafferma il carattere della casa e le sue qualità: che buona! La tartara di vitello, come se fosse un impasto, ricoperta di polvere di pistacchi assieme a una pasta sfoglia ripiena di parmigiano fondente è un’altra formula che giunge diretta al palato, conquista con semplice effettività. Il cannellone che racchiude in seno capretto e ricotta, uniti ma non mischiati dentro la pasta, che preserva la purezza di entrambi gli elementi, che nuotano in una zuppa di cipolla con birra cruda sopra è una costruzione magistrale con un tocco magico. E, com’è norma inalterabile, riempie la bocca di gusto, ma senza saturarla. Il risotto di carnaroli con carciofi fritti, crema di salsiccia e pomodoro è un’altra passeggiata per l’idiosincrasia nazionale, che conferma il savoir-faire dello chef e la sua tendenza per i sapori razionali: non è rimasto nemmeno un chicco di riso. Grandioso il piccione, allevato in libertà nella zona, atletico, che viene servito arrostito sui carboni, il che ne aumenta la sostanziosità e apporta aromi, petti ripieni di papavero all’aglio, che vengono serviti con una patata schiacciata e montata con olio extravergine d’oliva e con un ultimo incentivo: delle lamelle di tartufo bianco. La pasticceria dà l’ultimo tocco al festino. Basti come testimonianza il cannolo croccante di tiramisù con zuppa di lenticchie alla vaniglia; l’ennesima miscela di tradizione e innovazione in abile equilibrio.